lunedì 24 dicembre 2018
giovedì 13 dicembre 2018
mercoledì 12 dicembre 2018
Via Raffaello , automobilista rapinato di notte: forse esploso un colpo di pistola
Ancor un fatto di criminalità a Sant'Elia. Ed ancora una volta accade nella zona di Piazza Raffaello. Sempre perplessi sul totale immobilismo da parte delle due Parrocchie del Quartiere rispetto a questi accadimenti che dimostrano il totale vuoto valoriale e la immoralità dilagante fra i giovani -e meno giovani- che il Vescovo e la Chiesa affida loro, riportiamo integralmente l'articolo di Brindisi Report:
Automobilista rapinato in città: forse esploso un colpo di pis
Lo hanno bloccato e sotto la minaccia delle armi, forse dopo aver esploso un colpo a scopo intimidatorio, lo hanno costretto a uscire dall’auto. Un uomo alla guida di un’Audi A4 station Wagon ha subito una rapina la scorsa notte (fra martedì 11 e mercoledì 12 dicembre) in via Raffaello, al rione Sant’Elia. L’episodio si è verificato intorno all’1.
L’uomo, residente a Ostuni, ha rallentato per la presenza di alcuni transenne. A quel punto due persone con volto coperto da passamontagna hanno aperto lo sportello e lo hanno fatto scendere dall’auto. Poi si sono impossessati della macchina e sono fuggiti. In quei concitati momenti, pare che un bandito armato di pistola abbia esploso un colpo.
La dinamica dei fatti è al vaglio del poliziotti della Sezione volanti della questura di Brindisi al comando del vicequestore Vincenzo Maruzzella, recatisi sul posto per i rilievi del caso, su richiesta dell’automobilista. Le forze dell’ordine acquisiranno le immagini riprese dalle telecamere della zona. Il timore è che l’auto di grossa cilindrata possa essere impiegata in altre azioni delittuose.
“
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martedì 20 novembre 2018
Rifiutiamo di pagare il canone a chi insulta i nostri padri come Angela ...
Le parole di Silvana De Mari sono chiare ed eloquenti. Per conoscere meglio la vicenda di cui parla CLICCA QUI
sabato 17 novembre 2018
giovedì 15 novembre 2018
TENTATO OMICIDIO IN PIAZZA RAFFAELLO - Una riflessione
Nella tarda serata di Domenica 11 Novembre alcuni colpi di arma da fuoco hanno colpito un giovane nei pressi di Piazza Raffaello. La vittima dell'agguato ha riportato la frattura della mandibola. Un episodio (clicca qui per i dettagli) che così viene commentato da una santeliese:
Tentato omicidio in piazza: giovane raggiunto al mento da colpi di arma da fuoco
„Vivo da oltre quarant'anni nel quartiere Sant'Elia e di queste notizie ne ho purtroppo ascoltate tantissime , eppure ogni volta è una ferita forte al cuore ! Sono le strade che frequentiamo e soprattutto la gente che abitualmente incontriamo, nei negozi, nelle piazze,nei vicoli, negli autobus di linea, nelle scuole, nelle parrocchie, (sono infatti due le parrocchie nel quartiere)!
„Vivo da oltre quarant'anni nel quartiere Sant'Elia e di queste notizie ne ho purtroppo ascoltate tantissime , eppure ogni volta è una ferita forte al cuore ! Sono le strade che frequentiamo e soprattutto la gente che abitualmente incontriamo, nei negozi, nelle piazze,nei vicoli, negli autobus di linea, nelle scuole, nelle parrocchie, (sono infatti due le parrocchie nel quartiere)!
Amo il mio quartiere, la sua gente. . . avevo nove anni quando con la mia famiglia ci trasferimmo dal centro storico a Sant’Elia. Penso alle due grandi Agenzie educative presenti nel quartiere: 1) la Scuola (con i suoi tre gradi: Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado), frequentata da centinaia di ragazzi e rispettivi genitori, 2) le due Parrocchie , frequentate da centinaia di famiglie. Entrambe le “Agenzie” dovrebbero lavorare insieme , collaborare tra loro per gli stessi obbiettivi : educare alla Legalità, al Rispetto degli altri , all’ Amore verso tutti, alla Generosità reciproca, alla Pace !
Quanti “Progetti" sulla “carta”, riconosciuti dallo Stato, con tanto di approvazione; Quanti “Incontri" ufficiali con Assessori e sindaci; Quante “Cene di Beneficenze" ecc. . . Ma chi sa parlare davvero al CUORE dei RAGAZZI e alle loro FAMIGLIE ? Il segreto è saper parlare al loro cuore dei ragazzi, ogni giorno , nelle aule scolastiche , ogni domenica tra i banchi delle chiese , nelle aule parrocchiali ! ! ! Impariamo a parlare , con amore, al cuore dei ragazzi, non dall’ “alto di una cattedra” , ma da un cuore “chinato" verso di loro, per un servizio vero e sincero ! ! ! Sono insegnante da 31 anni e di ragazzi me ne intendo.
“
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martedì 16 ottobre 2018
le due Parrocchie di Sant'Elia unite nel Cuore di Gesù
Oggi, 16 Ottobre, memoria liturgica di Santa Margherita Maria Alacoque, le due comunità parrocchiali del Quartiere si ritrovano per l'ennesima volta: il motivo dell'unione odierna è proprio la festa della santa francese che, destinataria e depositaria di importantissime rivelazioni del Signore Gesù, è stata la scintilla dell'autentica devozione al Sacro Cuore successivamente propagata attraverso l'Apostolato della Preghiera (ADP)
E proprio i due gruppi dell'ADP oggi, nel festeggiare la grande mistica, celebrano l'unità delle due parrocchie santeliesi. Il ritrovo è presso la chiesa "Cristo Salvatore" alle 18 per il Santo Rosario ed alle 18.30 la Celebrazione Eucaristica.
Di seguito riportiamo la comunicazione ufficiale dell'evento:
Le due parrocchie del quartiere unite questa sera per la Festa di Santa Margherita M. Alacoque
Ci ritroveremo insieme come parrocchie del quartiere nella serata di oggi Martedì 16 ottobre per la FESTA DI SANTA MARGHERITA M. ALACOQUE presso la Parrocchia Cristo Salvatore secondo il seguente programma:
Ore 18,00 S. Rosario
Ore 18,30 S. Messa con la presenza dell’Apostolato della preghiera
La memoria di Santa Margherita Maria Alacoque, francese, è legata alla diffusione della devozione del Sacro Cuore, una devozione tipica dei tempi moderni, e promossa infatti soltanto tre secoli fa, quando soffiò sulla Francia il vento gelido del Giansenismo, foriero della tormenta dell’Illuminismo.
All’origine della devozione al Cuore di Gesù si trovano due grandi Santi: Giovanni Eudes e Margherita Maria Alacoque. Del primo abbiamo già parlato il 19 agosto. dicendo come questo moschettiere dell’amore di Gesù e Maria fosse il primo e più fervido propagatore del nuovo culto.
Santa Margherita Maria Alacoque, da parte sua, fu colei che rivelò in tutta la loro mirabile profondità i doni d’amore dei cuore di Gesù, traendone grazie strepitose per la propria santità, e la promessa che i soprannaturali carismi sarebbero stati estesi a tutti i devoti del Sacro Cuore.
Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché non le fu facile sottrarsi all’affetto dei genitori, e alle loro ambizioni mondane per la figlia, ed entrare, a ventiquattro anni, neII’Ordine della Visitazione, fondato da San Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent’anni tra le Visitandine, e fin dall’inizio si offrì ” vittima al Cuore di Gesù “. In cambio ricevette grazie straordinarie, come fuor dell’ordinario furono le sue continue penitenze e mortificazioni sopportate con dolorosa gioia. Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai Superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria. ” Ha bisogno di minestra “, dicevano, non per scherno, ma per troppo umana prudenza.
Ci voleva un Santo, per avvertire il rombo della santità. E fu il Beato Claudio La Colombière, che divenne preziosa e autorevole guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nella Autobiografia, le sue esperienze ascetiche, rendendo pubbliche le rivelazioni da lei avute.
“Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini”, le venne detto un giorno, nel rapimento di una visione: una frase restata quale luminoso motto della devozione al Sacro Cuore. E poi, le promesse: “Il mio cuore si dilaterà per spandere con abbondanza i frutti del suo amore su quelli che mi onorano”. E ancora: “I preziosi tesori che a te discopro, contengono le grazie santificanti per trarre gli uomini dall’abisso di perdizione”.
Per ispirazione della Santa, nacque così la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica pia dei primi Nove Venerdì del mese. Vinta la diffidenza, abbattuta l’ostilità, scossa la indifferenza, si diffuse nel mondo la devozione a quel Cuore che a Santa Margherita Alacoque era apparso “su di un trono di fiamme, raggiante come sole, con la piaga adorabile, circondato di spine e sormontato da una croce”. E’ l’immagine che appare ancora in tante case, e che ancora protegge, in tutto il mondo, le famiglie cristiane.
All’origine della devozione al Cuore di Gesù si trovano due grandi Santi: Giovanni Eudes e Margherita Maria Alacoque. Del primo abbiamo già parlato il 19 agosto. dicendo come questo moschettiere dell’amore di Gesù e Maria fosse il primo e più fervido propagatore del nuovo culto.
Santa Margherita Maria Alacoque, da parte sua, fu colei che rivelò in tutta la loro mirabile profondità i doni d’amore dei cuore di Gesù, traendone grazie strepitose per la propria santità, e la promessa che i soprannaturali carismi sarebbero stati estesi a tutti i devoti del Sacro Cuore.
Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché non le fu facile sottrarsi all’affetto dei genitori, e alle loro ambizioni mondane per la figlia, ed entrare, a ventiquattro anni, neII’Ordine della Visitazione, fondato da San Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent’anni tra le Visitandine, e fin dall’inizio si offrì ” vittima al Cuore di Gesù “. In cambio ricevette grazie straordinarie, come fuor dell’ordinario furono le sue continue penitenze e mortificazioni sopportate con dolorosa gioia. Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai Superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria. ” Ha bisogno di minestra “, dicevano, non per scherno, ma per troppo umana prudenza.
Ci voleva un Santo, per avvertire il rombo della santità. E fu il Beato Claudio La Colombière, che divenne preziosa e autorevole guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nella Autobiografia, le sue esperienze ascetiche, rendendo pubbliche le rivelazioni da lei avute.
“Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini”, le venne detto un giorno, nel rapimento di una visione: una frase restata quale luminoso motto della devozione al Sacro Cuore. E poi, le promesse: “Il mio cuore si dilaterà per spandere con abbondanza i frutti del suo amore su quelli che mi onorano”. E ancora: “I preziosi tesori che a te discopro, contengono le grazie santificanti per trarre gli uomini dall’abisso di perdizione”.
Per ispirazione della Santa, nacque così la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica pia dei primi Nove Venerdì del mese. Vinta la diffidenza, abbattuta l’ostilità, scossa la indifferenza, si diffuse nel mondo la devozione a quel Cuore che a Santa Margherita Alacoque era apparso “su di un trono di fiamme, raggiante come sole, con la piaga adorabile, circondato di spine e sormontato da una croce”. E’ l’immagine che appare ancora in tante case, e che ancora protegge, in tutto il mondo, le famiglie cristiane.
sabato 25 agosto 2018
MEDJUGORJE – Messaggio del 25 Agosto 2018
Cari figli! Questo è tempo di grazia.
Figlioli, pregate di più, parlate di meno e lasciate che Dio vi guidi sulla via
della conversione. Io sono con voi e vi amo con il mio amore materno. Grazie
per aver risposto alla mia chiamata.
martedì 26 giugno 2018
lunedì 25 giugno 2018
venerdì 15 giugno 2018
E' don Massimo Mengasi il nuovo Parroco di "Cristo Salvatore"
E' di pochissime ore fa la Comunicazione ufficiale da parte della Diocesi: don Massimo Mengasi è il nuovo Parroco della "Cristo Salvatore" la "chiesa nuova" del Quartiere Sant'elia, quella che comprende tutta la zona occidentale del Territorio.
Dopo essere stato per lunghi anni (ben 15!) il Vicario Parrocchiale ora a don Massimo è ufficialmente affidata la Parrocchia "Cristo Salvatore".
In questa foto l'Arcivescovo Domenico Caliandro e con don Sergio Vergari e don Massimo Mengasi nella Sacrestia della Parrocchia Cristo Salvatore |
Successivamente
torneremo su questa "notizia": qui ci limitiamo a dire che don
Massimo è, appunto, il nuovo Parroco (don Sergio Vergari lascia la
guida della parrocchia: l’Ordinariato militare per l’Italia lo ha
nominato sacerdote collaboratore per l’assistenza spirituale di tutto il
personale militare di Brindisi). Tutto immutato, invece, nella “chiesa madre”
del Quartiere ossia la “San Lorenzo da Brindisi” dove resta parroco il
mesagnese don Paolo Zofra. A tutti buon lavoro ed al Vescovo l’augurio di una
ripresa seppure graduale: a lui le nostre preghiere ed il nostro filiale
affetto.
lunedì 11 giugno 2018
venerdì 8 giugno 2018
Ed il Ministro Salvini parlò pure di Sant'elia (e delle rapine da Giancarlo)
Uno crede che il
titolo è stato fatto solo ed unicamente per “attirare clic” (che poi da un clic
o mille clic io non guadagno una lira, sia chiaro). Il fatto è che davvero il
neo Ministro dell’Interno ha parlato di Sant’elia! Non ci credete? Basta
cliccare ed ascoltare:
Naturalmente il Vice Premier ha parlato pure di altre cose ma quello della sicurezza è un tema davvero troppo importante che sta da sempre a cuore del leader leghista. Figuriamoci ora che ha la grande responsabilità di guidare le Prefetture e le Questure d’Italia (e quindi, nel concreto, gli uomini delle Forze dell’Ordine) se può dimenticarsene.
Certo l’intervistatrice gli fornisce un grande “assist” citandogli (anche se non lo fa con nome e cognome) il caso purtroppo assai noto della tabaccheria di Via Guglielmo Ciardi che è oggetto sistematico di rapine (spesso con pestaggi: qualche giorno fa è finito nuovamente in ospedale CLICCA QUI) tanto da averne collezionate oltre trenta!
Senza scomporsi (e/o dire demagogicamente che “non succederà più” e che “ora Sant’elia sarà presidiata giorno e notte con uomini armati di tutto punto” magari “anche servendoci dell’Esercito e di carri armati”) Salvini ha detto che probabilmente molte di quelle rapine son state commesse dalle stesse persone.
E che quindi, evidentemente, va rivisto qualcosa a livello di Giustizia: “se tu negli anni approvi svuota carceri, sconti di pena, indulti, aiutini e aiutoni…no! La Certezza della pena è fondamentale: E chi sbaglia paga”.
E così il tabaccaio Giancarlo ora potrà contare sull’impegno del Ministro Salvini per la legalità e la sicurezza. E Dio solo sa quanto ne ha bisogno la nostra Sant’elia!
mercoledì 6 giugno 2018
AMMINISTRATIVE A BRINDISI: CHI VOTA UN DELINQUENTE CONDANNATO E' UN BANDITO PURE LUI
Il turno Amministrativo
che vede interessati, Domenica 10 Giugno, milioni di italiani come sapete
coinvolge pure Brindisi. E noi santeliesi siamo parte integrante della Città:
eccome se lo siamo! Oltre ventimila di noi!
Ognuno ha le proprie
idee e convinzioni politiche, la propria matrice culturale ed è giusto che sia
così. Anche chi redige queste note ha le sue. In questa sede non è opportuno
esporle né tanto meno “sbandierarle” ma una cosa va detta chiara: votare chi ha
già fallito piu volte significa perseverare nell’errore.
Brindisi ha visto quasi
tutti i suoi ultimi sindaci indagati ed arrestati. E se a qualcuno questo non
sembra niente (è noto che, per molti, essere stato in galera è una nota di
merito!!!) va detto che è pazzesco quello che è successo nella nostra povera
città: sindaci, assessori, consiglieri arrestati!!!! E non se ne vergognano!
Una volta, ero in un esercizio pubblico, sentì con le mie orecchie uno di loro che disse
testualmente “il problema di Brindisi è la Magistratura”. Lo disse davvero.
Manco sotto tortura direi chi era costui. Ma posso assicurarvi che è uno che c’era
ed ancora c’è. Uno che ha gestito il potere.
Ebbene, io dico che il
dramma di questa città sono quei delinquenti e banditi che sono stati –giustamente-
arrestati dalla Polizia, portati in galera e giustamente condannati da quella
Magistratura che quel “potente” signorotto locale disprezzava apertamente.
Persone che hanno
rubato denaro pubblico. Uomini che hanno tradito i propri concittadini. Sindaci
arrestati. Piu volte. E con una quindicina (o forse più) di capi di
imputazione.
Cari santeliesi se
votate costui/costoro non solo siete cretini: siete delinquenti come lui.
giovedì 3 maggio 2018
lunedì 30 aprile 2018
POLITICA - Taurino replica a Caroppo "ho già segnalato i gravi abusi a Salvini"
Anche se non riguarda direttamente il nostro Quartiere è bene prepararsi -informandosi ed informando, il più correttamente possibile- al rinnovo del Consiglio Comunale cittadino ed alla scelta del nuovo Sindaco. In questo post non approfondiremo tutta la questioni -il proposito, però, è di farlo a breve- ma solo riportiamo integralmente il Comunicato diramato qualche minuto fa da Paolo Taurino. Leggendo comprenderete un poco di cosa si sta parlando e, come detto, presto proveremo con molta semplicità ad illustrare ai lettori la situazione politico-Amministrativa di Brindisi a poco più di un mese dal giorno fissato per le elezioni comunali (Domenica 9 Giugno 2018).
Ecco, dunque la nota di Paolo Taurino:
Apprendo il contenuto
della nota diramata dal coordinatore regionale Lega Puglia Andrea Caroppo
che senza alcuna motivazione e nonostante gli splendidi risultati raggiunti ha
provveduto a commissariare il sottoscritto ed il partito in terra di Brindisi
senza alcuna motivazione.
Mi preme ricordare al Coordinatore regionale Caroppo
che già giorni addietro ho provveduto a segnalare i gravi abusi da lui
perpetrati presso L’ organo federale di responsabilità e garanzia ed il
collegio dei probiviri della Lega.
Sarò costretto mio malgrado a tutelare le
mie ragioni presso le sedi competenti.
Ringrazio per la
fantastica avventura tutti i dirigenti locali che insieme al sottoscritto hanno
sdoganato la lega nord in terra di Brindisi, i 42.000 elettori che mi hanno
dato fiducia alle ultime competizioni elettorali Nazionali , il vero ed unico
coordinatore regionale On. Rossano Sasso ed il Presidente Matteo Salvini.
Paolo Taurino
Coordinatore
Provinciale Lega Brindisi ( commissariato )
domenica 15 aprile 2018
RICORDANDO FRANCO SARDANO....
Le righe scritte ieri per ricordare Franco Sardano hanno
trovato una vasta accoglienza in migliaia di persone che le hanno lette. Questo
indica quanto era conosciuto Franco e quanto affetto e simpatia vi era nei suoi
confronti.
Un coro unanime, “no,
non è possibile: non ci credo” , è stata la risposta spontanea di
quelli che hanno appreso la notizia. Il “suo” bar di via Andrea Mantegna,
totalmente tappezzato di manifesti funebri, ha visto numerose auto fermarsi. In
molti scendevano dalle auto ed increduli leggevano la triste notizia.
Franco Sardano ora è
al cospetto di Dio, quel Dio che ci ha creato ed al quale tutti torneremo. E
vede tutto nitido, tutto chiaro. Molto più di noi che siamo quaggiù e ci
barcameniamo nella “nebbia” della vita. Il funerale cristiano si svolgerà oggi,
Domenica 15 Aprile, presso la chiesa parrocchiale di Tuturano alle ore 15.
Vogliamo, attraverso
alcune foto, ricordare alcuni frammenti della vita di Franco. Speriamo di non
violare la privacy dei suoi familiari ed amici (ed in tal caso ce ne scusiamo
sinceramente) ma sono degli scatti che meritano di essere visti e che mi piace
pensare lo stesso Franco sarebbe stato d’accordo nel pubblicarle.
Coi suoi tesori: i due figli e l'amata nipotina |
Siamo nel 76. Franco, appena tredicenne, in una grande struttura alberghiera |
Lasciatemi definire "storica" questa foto. Franco è il quarto da sinistra nella fila in alto. Molti sono di Via Armando Spadini |
Franco con alcuni collaboratori di Radio New Time |
ciao Franco
Etichette:
foto,
Franco Sardano,
il sito "la voce di Sant'Elia"
sabato 14 aprile 2018
FRANCO SARDANO, INDIMENTICABILE
Davvero impossibile
non scrivere due righe su questo sito in ricordo di Francesco Sardano morto
oggi all’età di 56 anni. Francesco –per tutti Franco- era conosciutissimo a
Brindisi e soprattutto a Sant’Elia, il quartiere dove ragazzino andò ad
abitare.
Ancora molto giovane
aprì lo storico “Bar Raffaello”, uno dei primi del quartiere e ad oggi ancora
esistente (gestito ora dalla sorella Annarita). Erano i primi anni Ottanta e
piazza Raffaello era, per così dire, il “centro commerciale” di Sant’elia: due
bar (indimenticabile anche il Garden Bar di Franco Di Dio), l’edicola, il
barbiere, il negozio di generi alimentari, la merceria, persino una boutique
(la “Coquette”) ed un negozio di scarpe! Il tutto in un contesto che
comprendeva anche il Consultorio Familiare (istituiti in Italia da pochi anni)
in una struttura prefabbricata che ospitava anche l’ufficio vaccinazioni ed era
sede del Consiglio Circoscrizionale.
Ebbene il Bar
Raffaello di Franco Sardano era una “istituzione”: vulcanico e ricco di
iniziative apportava spesso modifiche all’esercizio aggiungendo nuovi servizi
che offriva alla sua fedele clientela. Ad esempio la ricevitoria per il
Totocalcio (poi Totogol, SuperEnalotto eccetera) e persino il servizio
fotocopie se la memoria non mi inganna!
Da non trascurare
anche altre sue passioni: la collaborazione ad una delle prime “radio libere”
di Brindisi (Radio New Time), l’organizzazione di tornei di calcetto (alcuni
memorabili all’interno del centro “Buscicchio”) ed il calcio in generale, con
il suo essere sfegatato milanista –lo sapevano tutti- che faceva il paio con l’altra
sua passione: Vasco Rossi.
Una estate realizzò
sul retro del bar un servizio di tavoli all’aperto ed aggiunse un piccolo
forno: il Bar Raffaello era diventato anche pizzeria! Tale passione per la
ristorazione (che aveva approfondito anche in esperienze fuori città) lo portò
a quella che è stata (ed è tuttora) la sua ultima realizzazione.
Verso la fine degli anni Ottanta, sulla scia del Bar Raffaello, nasce il “Bar Mantegna” (anche se tale nome non è mai stato molto conosciuto, anzi forse nessuno sa che si chiamava così).
Verso la fine degli anni Ottanta, sulla scia del Bar Raffaello, nasce il “Bar Mantegna” (anche se tale nome non è mai stato molto conosciuto, anzi forse nessuno sa che si chiamava così).
Era successo che
Franco aveva rilevato la gestione del piccolo bar del centro sportivo “Buscicchio”
(che per tutti i santeliesi è –e resta- “la palestra”). E come era nel suo
carattere lo aveva trasformato più volte apportando tante modifiche anche
fisiche, strutturali.
Fino, come
accennavamo prima, alla realizzazione di quello che era forse il suo “sogno”:
una pizzeria all’aperto con servizi ai tavoli, musica e tanto altro. Ed è così
che nacque il bar pizzeria “Al Parco”. In breve tempo l’esercizio di
ristorazione –a conduzione familiare: coinvolta quasi l’intera sua famiglia e
parenti stretti- divenne un luogo frequentatissimo, soprattutto d’estate. Con
una clientela che andava ben oltre il raggio del quartiere ed anche della
città.
E chissà cosa
progettava per questa estate ormai alle porte. Ma non potrà realizzarlo, almeno
non lui direttamente. Sant’elia –e Tuturano, la frazione dove era andato a
vivere dopo il matrimonio- perde prematuramente Franco Sardano, si: anche lui
un pezzo di storia del quartiere. A Dio Franco!
cosimo de matteis
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Bar Raffaelo,
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Radio New Time Brindisi
giovedì 1 marzo 2018
domenica 4 febbraio 2018
mercoledì 31 gennaio 2018
Il mio ricordo di Enzo Baldassarre
Per un sito dedicato
esclusivamente al Quartiere Sant’Elia la morte di ogni suo cittadino dovrebbe
essere un evento (triste) da condividere, nella fede e nella preghiera; nell’amicizia
e nella vicinanza.
Non può essere fatto
per ogni persona, per ovvie ragioni, ma la morte di Enzo Baldassarre non può
essere trascurata.
Una bella foto di Enzo Baldassarre: sorridente, come spessissimo era |
Come molti ignoravo
totalmente fosse seriamente malato (ho poi appreso che le persone a lui vicine –amici,
colleghi politici, giornalisti- lo sapevano eccome).
Tralascio il “politico”
e narro brevemente quanto ricordo di lui, personalmente.
Santeliese di piazza
Segantini –una piazza, a suo modo, “storica” del quartiere, come le attigua
piazza Fattori e piazza Tintoretto col “mini market”- ha abitato nel nostro
quartiere, dalla prima metà degli anni Settanta, in un condominio all’epoca
brulicante di ragazzi come tutto il Quartiere del resto.
E lì ha vissuto con
la sua famiglia d’origine fin al matrimonio –con Gloria, altra santeliese- e
quindi una permanenza nel quartiere di “soltanto” una ventina d’anni, anche meno (poi
andarono ad abitare alla Commenda). Ma che anni! Quelli erano anni bellissimi:
un quartiere popolare e popoloso che nasceva!
E nasceva pure la
comunità cristiana: nel '73 viene eretta canonicamente la Parrocchia –significativamente
intitolata a San Lorenzo da Brindisi, il dotto Cappuccino compatrono della
città e grande Dottore della Chiesa- e nel '75 mons. Todisco nominava Don Angelo Iaia, giovane prete carovignese, primo parroco.
Come non ricordare la
voce, diffusa dagli altoparlanti, che annunciavano la venuta e l’ingresso di
Don Angelo. Chissà se fù Salvatore Antonazzo ad attrezzare la sua auto od altri
collaboratori della prima –anzi: primissima- ora, per avvisare le persone che
finalmente avevamo un Sacerdote!
Naturalmente tutti
ricordiamo l’impegno, negli anni precedenti, del Salesiano don Quirico Terruli che,
oltre a celebrare l’Eucaristia domenicale sotto i portici – una “primizia” che
occorre attribuire al civico 2 di via Modigliani- benedisse moltissime case del
nostro caro Quartiere.
Il soffermarmi su
alcuni episodi della fase “pioneristica” della Parrocchia non è casuale: Enzo,
e soprattutto la sua futura moglie, furono tra i primissimi giovani che si radunarono
attorno a don Angelo. Gloria Bonafede e sua sorella Daniela –figlie dell’indimenticabile
Guido- Massimo Biscosi, Patrizia Saponaro, Franco Cotrino, Luca Ferrari e certamente sto dimenticando tanti e tante.
Tutti ricordiamo che
la sede provvisoria fu l’asilo di via Modigliani. Lì si celebrava l'Eucaristia -feriale e festiva- lì il catechismo, lì tutto. E tutti insieme: adulti, giovani, giovanissimi e bambini, come il sottoscritto. E tutto sotto l'amorevole cura e guida di don Angelo.
Ecco, ho voluto narrare brevemente tutto ciò perché, direttamente o indirettamente, appartiene alla giovinezza di Enzo Baldassarre trascorsa appunto a Sant’Elia.
Ecco, ho voluto narrare brevemente tutto ciò perché, direttamente o indirettamente, appartiene alla giovinezza di Enzo Baldassarre trascorsa appunto a Sant’Elia.
Questi sono i
miei piccoli ricordi. Ora prego per la sua anima, adesso al cospetto dell’Altissimo,
ed invito chi legge ad unirsi alla preghiera: di suffragio per la sua anima e perché
il Signore doni consolozione e pace ai suoi cari: la moglie, i figli, i
fratelli Danilo e Toni –son quelli che conosco- e tutti i familiari e parenti.
Enzo è morto la
mattina di martedì 30 gennaio 2018, il funerale si terrà presso la chiesa dei
Salesiani –parrocchia Sacro Cuore- in via Appia alle ore 15, mercoledì 31 Gennaio. Aveva solo
sessanta anni. A Dio Enzo.
cosimo de matteis
lunedì 29 gennaio 2018
La Parrocchia San Lorenzo ricorda Don Angelo Iaia: giovedì 1° febbraio 2018
Non si può dire che l'attuale vulcanico Parroco della San Lorenzo da Brindisi, il 44enne mesagnese don Paolo Zofra, non ricordi come è doveroso il primo sacerdote che il Vescovo, allora Mons. Settimio Todisco, inviò nel quartiere Sant'elia.
Da quando è alla guida della "chiesa madre" del quartiere, infatti, don Paolo ha dato ampio spazio -anche attraverso i mezzi informatici che con tanta solerzia utilizza a colui che fu il Primo Parroco: dalla nascente prima parrocchia -successivamente, nel 1998,sarebbe nata la parrocchia Cristo Salvatore- e dell'intero quartiere che ancora oggi, pur a 34 anni anni della sua prematura morte, lo ricorda.
La "sua" parrocchia, nel giorno anniversario del suo dies natalis, lo ricorderà nella Celebrazione Eucaristico appunto giorno 1° Febbraio.
Di seguito potrete leggere il breve profilo rievocativa che ha scritto Giovanni Gentile, un parrocchiano della prima -anzi, primissima- ora. E che don Paolo pubblica nel sito della parrocchia. Basta cliccare qui
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