Per un sito dedicato
esclusivamente al Quartiere Sant’Elia la morte di ogni suo cittadino dovrebbe
essere un evento (triste) da condividere, nella fede e nella preghiera; nell’amicizia
e nella vicinanza.
Non può essere fatto
per ogni persona, per ovvie ragioni, ma la morte di Enzo Baldassarre non può
essere trascurata.
Una bella foto di Enzo Baldassarre: sorridente, come spessissimo era |
Come molti ignoravo
totalmente fosse seriamente malato (ho poi appreso che le persone a lui vicine –amici,
colleghi politici, giornalisti- lo sapevano eccome).
Tralascio il “politico”
e narro brevemente quanto ricordo di lui, personalmente.
Santeliese di piazza
Segantini –una piazza, a suo modo, “storica” del quartiere, come le attigua
piazza Fattori e piazza Tintoretto col “mini market”- ha abitato nel nostro
quartiere, dalla prima metà degli anni Settanta, in un condominio all’epoca
brulicante di ragazzi come tutto il Quartiere del resto.
E lì ha vissuto con
la sua famiglia d’origine fin al matrimonio –con Gloria, altra santeliese- e
quindi una permanenza nel quartiere di “soltanto” una ventina d’anni, anche meno (poi
andarono ad abitare alla Commenda). Ma che anni! Quelli erano anni bellissimi:
un quartiere popolare e popoloso che nasceva!
E nasceva pure la
comunità cristiana: nel '73 viene eretta canonicamente la Parrocchia –significativamente
intitolata a San Lorenzo da Brindisi, il dotto Cappuccino compatrono della
città e grande Dottore della Chiesa- e nel '75 mons. Todisco nominava Don Angelo Iaia, giovane prete carovignese, primo parroco.
Come non ricordare la
voce, diffusa dagli altoparlanti, che annunciavano la venuta e l’ingresso di
Don Angelo. Chissà se fù Salvatore Antonazzo ad attrezzare la sua auto od altri
collaboratori della prima –anzi: primissima- ora, per avvisare le persone che
finalmente avevamo un Sacerdote!
Naturalmente tutti
ricordiamo l’impegno, negli anni precedenti, del Salesiano don Quirico Terruli che,
oltre a celebrare l’Eucaristia domenicale sotto i portici – una “primizia” che
occorre attribuire al civico 2 di via Modigliani- benedisse moltissime case del
nostro caro Quartiere.
Il soffermarmi su
alcuni episodi della fase “pioneristica” della Parrocchia non è casuale: Enzo,
e soprattutto la sua futura moglie, furono tra i primissimi giovani che si radunarono
attorno a don Angelo. Gloria Bonafede e sua sorella Daniela –figlie dell’indimenticabile
Guido- Massimo Biscosi, Patrizia Saponaro, Franco Cotrino, Luca Ferrari e certamente sto dimenticando tanti e tante.
Tutti ricordiamo che
la sede provvisoria fu l’asilo di via Modigliani. Lì si celebrava l'Eucaristia -feriale e festiva- lì il catechismo, lì tutto. E tutti insieme: adulti, giovani, giovanissimi e bambini, come il sottoscritto. E tutto sotto l'amorevole cura e guida di don Angelo.
Ecco, ho voluto narrare brevemente tutto ciò perché, direttamente o indirettamente, appartiene alla giovinezza di Enzo Baldassarre trascorsa appunto a Sant’Elia.
Ecco, ho voluto narrare brevemente tutto ciò perché, direttamente o indirettamente, appartiene alla giovinezza di Enzo Baldassarre trascorsa appunto a Sant’Elia.
Questi sono i
miei piccoli ricordi. Ora prego per la sua anima, adesso al cospetto dell’Altissimo,
ed invito chi legge ad unirsi alla preghiera: di suffragio per la sua anima e perché
il Signore doni consolozione e pace ai suoi cari: la moglie, i figli, i
fratelli Danilo e Toni –son quelli che conosco- e tutti i familiari e parenti.
Enzo è morto la
mattina di martedì 30 gennaio 2018, il funerale si terrà presso la chiesa dei
Salesiani –parrocchia Sacro Cuore- in via Appia alle ore 15, mercoledì 31 Gennaio. Aveva solo
sessanta anni. A Dio Enzo.
cosimo de matteis
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