Davvero impossibile
non scrivere due righe su questo sito in ricordo di Francesco Sardano morto
oggi all’età di 56 anni. Francesco –per tutti Franco- era conosciutissimo a
Brindisi e soprattutto a Sant’Elia, il quartiere dove ragazzino andò ad
abitare.
Ancora molto giovane
aprì lo storico “Bar Raffaello”, uno dei primi del quartiere e ad oggi ancora
esistente (gestito ora dalla sorella Annarita). Erano i primi anni Ottanta e
piazza Raffaello era, per così dire, il “centro commerciale” di Sant’elia: due
bar (indimenticabile anche il Garden Bar di Franco Di Dio), l’edicola, il
barbiere, il negozio di generi alimentari, la merceria, persino una boutique
(la “Coquette”) ed un negozio di scarpe! Il tutto in un contesto che
comprendeva anche il Consultorio Familiare (istituiti in Italia da pochi anni)
in una struttura prefabbricata che ospitava anche l’ufficio vaccinazioni ed era
sede del Consiglio Circoscrizionale.
Ebbene il Bar
Raffaello di Franco Sardano era una “istituzione”: vulcanico e ricco di
iniziative apportava spesso modifiche all’esercizio aggiungendo nuovi servizi
che offriva alla sua fedele clientela. Ad esempio la ricevitoria per il
Totocalcio (poi Totogol, SuperEnalotto eccetera) e persino il servizio
fotocopie se la memoria non mi inganna!
Da non trascurare
anche altre sue passioni: la collaborazione ad una delle prime “radio libere”
di Brindisi (Radio New Time), l’organizzazione di tornei di calcetto (alcuni
memorabili all’interno del centro “Buscicchio”) ed il calcio in generale, con
il suo essere sfegatato milanista –lo sapevano tutti- che faceva il paio con l’altra
sua passione: Vasco Rossi.
Una estate realizzò
sul retro del bar un servizio di tavoli all’aperto ed aggiunse un piccolo
forno: il Bar Raffaello era diventato anche pizzeria! Tale passione per la
ristorazione (che aveva approfondito anche in esperienze fuori città) lo portò
a quella che è stata (ed è tuttora) la sua ultima realizzazione.
Verso la fine degli anni Ottanta, sulla scia del Bar Raffaello, nasce il “Bar Mantegna” (anche se tale nome non è mai stato molto conosciuto, anzi forse nessuno sa che si chiamava così).
Verso la fine degli anni Ottanta, sulla scia del Bar Raffaello, nasce il “Bar Mantegna” (anche se tale nome non è mai stato molto conosciuto, anzi forse nessuno sa che si chiamava così).
Era successo che
Franco aveva rilevato la gestione del piccolo bar del centro sportivo “Buscicchio”
(che per tutti i santeliesi è –e resta- “la palestra”). E come era nel suo
carattere lo aveva trasformato più volte apportando tante modifiche anche
fisiche, strutturali.
Fino, come
accennavamo prima, alla realizzazione di quello che era forse il suo “sogno”:
una pizzeria all’aperto con servizi ai tavoli, musica e tanto altro. Ed è così
che nacque il bar pizzeria “Al Parco”. In breve tempo l’esercizio di
ristorazione –a conduzione familiare: coinvolta quasi l’intera sua famiglia e
parenti stretti- divenne un luogo frequentatissimo, soprattutto d’estate. Con
una clientela che andava ben oltre il raggio del quartiere ed anche della
città.
E chissà cosa
progettava per questa estate ormai alle porte. Ma non potrà realizzarlo, almeno
non lui direttamente. Sant’elia –e Tuturano, la frazione dove era andato a
vivere dopo il matrimonio- perde prematuramente Franco Sardano, si: anche lui
un pezzo di storia del quartiere. A Dio Franco!
cosimo de matteis
Nessun commento:
Posta un commento